L’Assessore al Lavoro e alle Attività Produttive del Comune di Napoli Enrico Panini ha incontrato una delegazione costituita dalle RSU della sede Ericsson di Napoli e dai rappresentanti delle Organizzazioni sindacali. L’allarme riguarda la procedura di licenziamento collettivo, che prevede un taglio dell’organico in Italia del 10% per la componente TEI (Ericsson Telecomunicazioni Italia spa) e del 3,5% per la componente EPI (Ericsson IT Solutions & Services spa), per un totale di 375 unità nel biennio 2016/2017.

“Esprimo la piena solidarietà, mia e dell’amministrazione comunale, ai lavoratori e alle rappresentanze sindacali – ha dichiarato l’assessore al lavoro Panini – impegnandomi personalmente a sostenere i lavoratori e le loro ragioni presso i tavoli istituzionali che saranno convocati prossimamente. Sono molto preoccupato da questo ulteriore attacco alla città di Napoli, già duramente colpita nel suo tessuto produttivo dalla crisi e dai recenti processi di riorganizzazione di diverse aziende. Una dequalificazione, quantitativa e qualitativa, della sede di Napoli di una società come Ericsson è ancor più grave, in quanto si tratta di un sito che potrebbe impiegare risorse umane di ancora più alta professionalità e, quindi, meritevole di investimenti e non di licenziamenti. Mi farò promotore del coinvolgimento dell’azienda e dei livelli politici istituzionali, territoriali e nazionali”.

Secondo la multinazionale svedese delle telecomunicazioni i tagli sarebbero conseguenti alla contrazione della domanda abbinata a una crescente competizione basata sui prezzi che riguarda l’intero comparto delle telecomunicazioni. Per questi motivi l’azienda ha dovuto intraprendere un ampio processo di cambiamento delle attività e di riduzione degli organici. Per la sede TEI di Napoli, cui fanno capo 104 risorse locali e risorse che operano nella sede di Bari (30), Catanzaro (14) e Palermo (39) per un totale di 187 risorse, sono stati individuati 31 esuberi, quindi una percentuale praticamente doppia della media nazionale (circa il 25%). All’interno di un quadro nazionale molto critico, la sede TEI di Napoli ha quindi il triste primato di essere quella più colpita in assoluto.

(ilVelino/AGV NEWS)