Aversa. Un brutto male si è portato via Luigi Pagliuca, noto mobiliere aversano
Un grave lutto ha colpito l’intero paese e il mondo dell’impreditoria. Altra vittima della Terra dei fuochi. Ieri Luigi Pagliuca, (in foto da sinistra col figlio) 70enne noto mobiliere aversano, padre dell’illustre penalista Rosario, lascia la moglie, i figli, gli amici e tanta voglia di vivere. Luigi ha lottato contro la malattia del secolo, aveva subito delle operazioni un brutto male, contratto tempo fa, nonostante le cure, però, non sono bastate per avere la meglio sulla malattia, il maledetto male. Luigi è stato esponente di spicco dell’impreditoria di eccellenza di Aversa, con il sua attività nota a tutti, in via Aversa. Il mostro continua a mietere le sue vittime nella “Terra dei Fuochi e dei veleni”.
Tantissimi hanno espresso il proprio dolore per questa vittima innocente. “Il Signore accolga in Paradiso quest’uomo onesto e figlio amorevole padre e marito devoto e a noi dia la forza per continuare e combattere per la salvezza della nostra terra e del nostro popolo”. “Non si fa in tempo a pubblicare la notizia di una persona morta di cancro nella “Terra dei fuochi” che già ne arriva un’altra. Luigi ha lasciato la sua famiglia. Aveva solo 70 anni e un male che lo ha consumato in pochi mesi.
Luigi era malato da tempo ha cercato di combattere il male, e purtroppo non ci è riuscito. Altra vittima di questi crimini scellerati commessi nei nostri territori, con la complicità di tanti e l’omertà di molti, il tutto per vile denaro, ma i figli, le madri, le mogli e i padri che muoiono sono di tutti. Davvero valeva la pena di scendere a patti col Diavolo? Non si crede proprio! Vergogna agli assassini distruttori della Campania Felix! I funerali si terranno oggi alle ore alle 17:00 alla chiesa della Madonna di Casaluce in Aversa alla via Roma con la presenza di tutte le istituzione e la presenza di tutta la comunità cattolica, civile e sportiva della città. Anche noi de LARAMPA.IT ci uniamo al cordoglio della famiglia, per la dolorosa perdita.
Christian de Angelis
