Afragola (NA). Spara a 6 vicini, in manette ex guardia giurata

Colpi sulle mura dello stabile di Afragola (Napoli) dove una ex guardia giurata - Marco Castiello, di 76 anni - ha ferito a colpi di fucile in maniera lieve, la scorsa notte, sei vicini di casa, fra i quali una bimba di sei anni, 19 maggio 2015. L'uomo è poi fuggito ma è stato rintracciato e bloccato da polizia e carabinieri. ANSA / CIRO FUSCO
Colpi sulle mura dello stabile di Afragola (Napoli)  (Foto: ANSA / CIRO FUSCO)

Una ex guardia giurata – Marco Castiello, di 76 anni – ha ferito a colpi di fucile in maniera lieve, la scorsa notte ad Afragola (Napoli) sei vicini di casa, fra i quali una bimba di sei anni. L’uomo è poi fuggito ma è stato rintracciato e bloccato da polizia e carabinieri. Castiello ha sparato con un fucile da caccia sei colpi. Ha ferito una bimba di 6 anni, un ragazzo di 21, un giovane di 19 anni e tre donne di 26, 37 e 55 anni. Per nessuno di loro la prognosi supera i 10 giorni.

Un cancello lasciato aperto, per l’ennesima volta, ha scatenato la furia di Marco Castiello ferendo sei vicini, tra cui una bimba. Poco dopo mezzanotte si è affacciato dal balcone e ha notato che il cancello non era stato chiuso. L’anziano aveva più volte denunciato il rischio di furti di auto in zona. Così è iniziata l’escalation che lo ha portato a imprecare e poi ad armarsi e sparare.
L’uomo era esasperato – sottolinea chi lo conosce – anche per problemi familiari. Moglie ammalata, aveva sei figli. Due donne risiedono a Campobasso, dove ha cercato di fuggire ma è stato bloccato.

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Il cancello lasciato aperto è stato solo l’ultimo atto. Mio zio non sopportava che ci fosse quel baccano continuo, anche durante le ore notturne, che la spazzatura fosse buttata dovunque. Quando è venuto ad abitare qui ha subito capito che questo posto non era fatto per lui“. Spiega così Marco Castiello, circa 30 anni, ha lo stesso nome e cognome dello zio che ad Afragola (Napoli) ha sparato ferendo non gravemente sei vicini. E’ il figlio del fratello. Ne prende le difese senza mezzi termini.

Mi dispiace per quello che è successo ma vi giuro che mio zio è una brava persona. Non doveva sparare. Mi scuso io per lui. Però – sottolinea il nipote – questo è il risultato dell’esasperazione di sette anni di incomprensioni e liti condominiali. Lui è anziano, è stato costretto per vicende personali ad abitare qui, una zona un pò degradata ma ha sempre mal tollerato dei comportamenti irrispettosi e maleducati dei suoi condomini. Ripeto, mi dispiace, non doveva sparare ma ora, dopo che fortunatamente nessuno si è ferito gravemente, vorrei la comprensione per una persona che ha sempre rispettato la legge, anche quando lavorava. Potete chiederlo a tutti. Mio zio non è un assassino“. (ANSA)

 

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